martedì 21 maggio 2013

Maestri. 42. Henning Wagenbreth



 

"Ben e Robin sono amici d’infanzia. Due ragazzini terribili. I loro diversi destini però li separano nella giovinezza e così Robin intraprendente e selvaggio svolge onestamente la sua attività di temuto pirata nei Mari del sud, mentre Ben, untuoso e servile, fa carriera con l’inganno e il sotterfugio nel mondo della scienza, diventando un rispettato farmacista. Dopo molto tempo, il ritorno a casa di Robin per godersi il meritato riposo e le ricchezze accumulate dopo tanti faticosi arrembaggi, fa incrociare di nuovo le loro esistenze. In una gara tra i due su chi sia il più ricco e il più furbo Ben stravince; ora è un ricchissimo farmacista che ha fatto del furto con destrezza e dell’ipocrisia il suo stile di vita. Senza scrupoli, ogni giorno ha imbrogliato il prossimo suo. Dietro la sua rispettabilità da sempre si nasconde uno spietato impostore. In rima la loro storia, in rima l’esemplare punizione finale!"



Il Pirata e il farmacista* è una ballata di Robert Louis Stevenson (di cui abbiamo riportato l’abstract del volume recentemente edito in Italia da Orecchio Acerbo), illustrata da Henning Wagenbreth. L’artista tedesco si muove nei suoi consueti spazi bidimensionali, gonfi e saturi di colori e personaggi, essenziali e ridondanti come tavolette di ex voto. I personaggi si muovono a scatti, in una ieratica e meccanica imperturbabililità che ricorda certe tavole di Heinrich Hoffmann per lo Struwwelpeter, D’altronde questo è lo stile consolidato, la cifra stilistica riconoscibile e matura di Wagenbreth, dai manifesti teatrali degli anni '90 alle illustrazioni per i libri più recenti.

Le metafore di Henning ci erano sembrate perfette quaando si era trovato a illustrare, qualche anno fa, 1989**, dieci scrittori europei in ricordo del ventennale della caduta del muro di Berlino. Allora scrivevamo: “…I disegni di Wagenbreth sono insieme convergenti e divergenti da quell’idealità culturale e storica tedesca che li genera. Risentono fortemente dell’espressionismo e della critica sociale di Otto Dix e George Grosz, le figurine si muovono con scatti legnosi nelle due dimensioni piatte della carta, eliminano, come segno stilistico, la prospettiva e il volume, o almeno paiono non preoccuparsene.

Sono i disegni di un bambino disincantato che accumula mostri e indifferenze nelle sue tavole, che cerca un riscatto nell’uso ingordo del colore, che disegna i singoli elementi sempre nei loro rapporti irrisolti, in tutta evidenza disumani e lontani. Il mondo brut di Wagenbreth non concede tregua né spazio ad una visione consolatoria. Personaggi in buona misura tragici ed inquietanti in attesa forse che ci sia uno scalpello, da qualche parte, che possa abbattere anche quel loro, personale, muro d’angoscia.”




Era, quella, la stessa angoscia invadente e claustrofobica dei primi manifesti teatrali dell’artista tedesco, dove i riferimenti e i soggetti dark la fanno spesso da padroni e ci dipingono degli insiemi al tempo stesso narrativi e suggestivi, con un occhio di riguardo non solo al mondo dell’illustrazione ma anche a quello di certa grafica tedesca, quella di Heinz Edelmann, sopratutto, attenta sempre alla libertà di espressione del disegno, ma anche all’equilibrio disequilibrato (se mi si passa il termine) del lettering che, scomposto, graffiato, anarchico com’è, ci sembra completare gli annunci in maniera mirabile e precisa.






Uno di quei manifesti, Dracula, fece vincere a Wagenbreth il Festival dell’Affiche di Chaumont del 1996. La ragazza stesa nella sua tomba ha un occhio aperto e uno chiuso; è viva e morta, sveglia e addormentata. La lingua si sporge fuori dalle labbra saettando come quella di un serpente, o di un formichiere, o di un camaleonte. In quel manifesto (eravamo in quella giuria che gli assegnò il premio insieme a Alex Jordan, Wolker Pfuller, Tadanori Joko, Alain Weill) c’erano tutte le premesse e le promesse della grafica di Henning. Promesse, diremmo, nel tempo mantenute e superate.


* Robert Louis Stevenson, Il Pirata e il farmacista, illustrazioni di Henning Wagenbreth, Orecchio Acerbo, 2013, euro 23,00

** 1989, Dieci storie per attraversare i muriillustrazioni di Henning Wagenbreth, Orecchio Acerbo, 2009, euro 12,00

Nessun commento:

Posta un commento